domenica 26 febbraio 2012

Tortine alla frutta e Case senza forni

Con il post di oggi chiudo definitivamente tutte le ricette che ho fatto a giugno, che è stato un mese molto produttivo in quanto alla cucina. E' che è stato il mese della casa nuova e presa dall'euforia del momento mi sono messa a cucinare a un ritmo molto sostenuto!
Quella di oggi in particolare è la prima ricetta in assoluto fatta a casa nuova, per provare come cucinava il forno nuovo. Immaginate una patita della cucina che va alla ricerca di un appartamento da affittare: secondo voi cosa andrà a guardare? La camera? Il bagno con la finestra? La sala spaziosa? Macché, cucina, cucina e ancora cucina. La prima casa che avevo visto era bellissima, l'avevo chiamata "casa verdina" dato che era arredata con tutte cose verdine. Stava in centro, in pratica era un monolocale con un bel soppalco con sopra la camera, un bagno e un ripostiglio bellissimo. Di sotto c'era una stanza molto grande, sotto alla parte del soppalco c'era la zona sala, dall'altra parte un bel tavolo e la cucina, separata dal resto da un bancone. Era tutto molto spazioso, con delle grandi finestre, insomma stavo quasi per dire "LO VOGLIO", come se dovessi sposarla, quando ad un tratto... "scusi ma... il forno?" e il tipo che cercava di affittare la casa mi indica una cosa a forma di scatola, non tanto più grande dei miei libri di anatomia, affermando "eccolo". Eccolo?? Ma dove?? Giusto un forno a micronde poteva essere! "No, scusi, io intendevo un forno normale, dove posso almeno cuocere una crostata" e lui "sisi, è questo, ormai nessuno ha più tempo di cucinare, quindi alla gente basta un fornetto elettrico"...................................................................................... CHE COSA STAI DICENDO?? Mi stai davvero dicendo che io, la persona che ha sempre il frigo strapieno di cose, il congelatore stragonfio (che pensavo di comprare uno di quei congelatori giganti e piazzarlo non si sa dove nell'attuale appartamento da 50 metri quadri o in alternativa adibire la camera da letto come cella frigorifera), che ha una dispensa che potrebbe sfamare in questo preciso istante un'orda di barbari affamati, io che sono una delle poche persone che prima di un esame è tranquilla come una pasqua mentre sono tutti agitati, ma che quando mi capita di stare due giorni senza sperimentare una nuova ricetta in cucina inizio a dare i numeri, bè, io HO MESSO PIEDE IN UNA CASA SENZA FORNO?? Ok, (non) è stato un piacere, arrivederci casa verdina senza forno.
Dopo di questa pensavo che alla casa dopo potesse solo mancare il frigorifero o che so, peggio ancora i fornelli. Ma come si fa? Come si fa??

Alla fine insomma la casa scelta era dotata di fornelli, frigorifero e un bel forno. Ok, mi sono accorta dopo che non c'è il ventilato, ma ormai ho imparato a cuocere anche così. Anzi, a volte è anche meglio. Però alla prima prova ero un pò diffidente: forno nuovissimo, acceso ore e ore per far andar via la puzza di plastica e alla fine ecco il risultato!
Delle tortine buonissime, sofficissime, e che hanno fatto passare il test al forno a pieni voti! Eccovi la ricetta, presa dal libro di Sigrid!

INGREDIENTI (per 12 tortine)
250g farina
130g acqua
120g zucchero
100g olio vegetale
3 uova
12g lievito
vaniglia
una manciata di ciliegie (io ho fatto metà ciliegie e metà banane)

PREPARAZIONE
Sbattere le uova con lo zucchero fino a che non diventano spumose. Aggiungere l'olio, l'acqua, la farina, il lievito e la vaniglia e mescolare bene. Versare l'impasto sugli stampini imburrati e infarinati e aggiungere qualche ciliegia a pezzetti (o altra frutta). In forno a 180° per 25 minuti.

Facili facili! Sempre che abbiate un forno a casa...
Bene, per concludere gli aggiornamenti di giugno, eccovi le ricette provate ma alle quali non dedicherò un post intero!

Dolce gelato ai frutti di bosco. Non è che sono una grande amante dei gelati, infatti è rimasta in congelatore per un bel pezzo!
Crostata pere e cioccolata, anche se dall'aspetto non sembra in realtà non era male!








Pasta al tonno, per l'occasione avevo comprato la scatoletta di tonno più pregiata, quello che rimane a tranci insomma, non Rio Mare che lo tagli con il grissino.


Questa pasta doveva essere una ricetta di Jamie ma, come mi succede spesso, invece di tradurre bene le ricette mi affido all'intuito che a volte fa cilecca. Insomma, se leggete broad beans non vi viene in mente fagiolo? Pensavo: saranno fagioli scuri, broad, brown, sarà uguale. Così ho fatto le tagliatelle piselli e fagioli invece delle tagliatelle piselli e fave come doveva essere...
Questo è un rotolo con la ricotta, le zucchine, i pomodorini e il prosciutto cotto, contornato da quella che doveva essere simile a una pasta studel. Sapete quanto deve essere sottile la pasta strudel? Bè, probabilmente come un foglio della bibbia. Lo spessore della mia assomigliava più a quello della copertina di un libro con la copertina rigida di cartone.
Questo invece è bello, un tramezzone gigante! E' uguale ai tramezzini normali, ma preparato in una teglia!
 Questa è una buonissima torta salata con 2 strati di zucchine, formaggio e prosciutto crudo, con sopra del pangrattato. Molto buona!
Ecco qui, dopo questo super aggiornamento vado a godermi un meritato riposo!

sabato 18 febbraio 2012

Rotolo di pollo con prosciutto cotto e menta + Like Box

I giorni di neve sono ormai finiti. Devo ammettere che mi è piaciuto davvero tanto stare a casina con la coperta e la mia borsa dell'acqua calda rivestita da un morbido peluche pinguino. Si, l'immagine che viene fuori è quello di una vecchietta, non quello di una aitante ventottenne nel pieno della vita. Ma non importa, è troppo bello stare al calduccio mentre fuori è freddissimo! Il passaggio tra neve-non neve è anche stato duro perché ho dovuto togliere la neve dal balcone. Immaginatevi due strati di ghiaccio ben pressatti che ricoprono tutta la superficie del balcone, e un piccolo scolo al centro: bene, io dovevo far andare la neve/ghiaccio sciolta in quello scolo. E via, prendi baccinella con acqua calda e butta sopra la neve; cerca di non far allagare tutto spingendo l'acqua nello scolo con la scopa. Ripetete questo per circa 3 ore e vi siete fatti il mio pomeriggio. Sotto il ghiaccio ho anche scoperto di aver lasciato il bastone per dare lo straccio (si, quello dello straccio, non il mio bastone della vecchiaia!) che ovviamente si è tutto arrugginito. Ma finalmente il mio balcone è pulito! Non fraintendete, io ADORO la neve, non mi piace quando inizia a sciogliersi. Abiterei volentieri in un posto innevato 365 giorni all'anno, ma quando invece smette e inizia a formarsi quella pappetta orribile e nera... bleah!
E vabbè, ormai la neve ci ha abbandonati e quindi torniamo in cucina a preparare qualcosa di buono. Quesyo rotolo di pollo è stata una vera scoperta per me, pensavo che fosse difficilissimo da fare invece si è rivelato sorprendentemente facile (a parte un paio di passaggi) e moooolto buono! Vi metto la ricetta anche di questo, così potete prepararvelo per bene, merita davvero e soprattutto potete cambiare il ripieno a vostro piacimento. La ricetta l'ho presa da Sale & Pepe.
INGREDIENTI
800 g pollo a fettine
130 g prosciutto cotto in un'unica fetta
1 mazzetto di menta
1 mazzetto di prezzemolo
2 scalogni (o 1 cipolla)
1 limone
1 bicchiere di vino bianco
20 g burro
olio, sale e pepe
PROCEDIMENTO
Iniziate sbattendo per bene le fettine di petto di pollo. Se non avete il batticarne come me non vi resta che ingegnarvi: non so, prendete un mattarello, sbatteteci sopra un piatto, una ciotola... Oppure, se dovete sfogare la vostra rabbia, prendetele a pugni. Questo è il migliore antistress! Quando avete finito (assicuratevi di non ridurla a brandelli mentre fate i pugili), sistematele su un foglio di carta da forno una vicino all'altra sovrapponendole un pò, formando un rettangolo. Sopra alle fettine mettete un pò di foglie di menta (appena le staccherete dal gambo inizierete a sentire quel bel profumo e vi verrà una voglia matta di mojito, ma voi non vi curate di quella voglia e andate avanti) e un pò di foglie di prezzemolo (mmm, no, il prezzemolo non vi farà venire voglie particolari). Poi mettete il prosciutto cotto (che prima avrete tagliato a dadini), il sale, il pepe e qualche fiocchetto di burro. Ed ecco il passaggio un pò più difficile: dovete arrotolare tutto per bene e legare con lo spago. Comunque non preoccupatevi, è fattibile se ce l'ho fatta io! Adesso rosolate un pò il rotolo in un tegame con l'olio e gli scalogni (o la cipolla), bagnate con il vino e mettete in forno a 170° per 40 minuti. Ah, non distraetevi perché ogni tanto dovete irrorare con il fondo di cottura.
E adesso il momento migliore: sfornate, lasciate riposare 5 minuti e tagliate! Quello è il momento più bello di tutti, quando vedrete quelle belle fette perfette con il ripeno! Ah si, e adesso potete papparvelo!

Per ultimo volevo farvi notare che, perdendo una mattinata di studio, sono riuscita a mettere quella che ho scoperto essere la LikeBox! "E che è?", chiederanno quelli che come me non sono poi così bravi con il computer. In realtà non la volevo nemmeno mettere, ma cercando di perdere tempo, alla fine ho trovato il modo giusto per non studiare tutta la mattina. Prima ho creato la pagina Facebook per il blog che potete tranquillamente cercare come Polpette Rosa. Poi volevo semplicemente che gli aggiornamenti andassero lì in automatico, invece mi sono ritrovata con spiegazioni su questa LikeBox: insomma, se premete sul pulsantino Mi Piace della LikeBox che troverete qui nel menù a destra, subito sotto la mia foto, in pratica metterete MiPiace alla mia pagina FB. L'ho creata da pochissimo quindi per adesso c'è poco niente, dovrebbero andarci gli aggiornamenti del blog, però se riesco a trovare il tempo, pensavo di metterci qualche ricettina in più rispetto al blog. Quindi non vi resta che mettere MiPiace e aspettare sggiornamenti!

domenica 5 febbraio 2012

Recipe 49: My perfect roast chicken e I polli

Ecco si, avevo chiamato la neve, ci ha messo un pò ma alla fine è arrivata, e anche tanta! Anche in questo momento non accenna a smettere e, ora dopo ora, se ne accumula sempre di più. Penso che non ci sia risveglio migliore di quando apri la finestra, guardi fuori e vedi tutto ricoperto da un soffice manto bianco. Speriamo che duri ancora qualche altro giorno!

Ma veniamo alla cucina. Questa di oggi è una delle ricette di Jamie che amo di più e in realtà è anche una delle ricette che ho fatto di più, il che è strano per me che non amo molto ripetermi. Ma il pollo arrosto mi ha salvato svariate cene perché è semplice da fare e soprattutto è buono! Dato che questa è decisamente la migliore ricetta di pollo arrosto che abbia mai provato in vita mia, ho deciso di lasciarvela tutta nei dettagli!

INGREDIENTI
Un pollo da 1-1,5 kg
sale e pepe
3 manciate di erbe fresche (basilico, prezzemolo, maggiorana)
olio
1 limone
4 foglie di basilico
2 rametti di rosmarino

PROCEDIMENTO
Riscaldate il forno a 225°C. Lavate il pollo fuori e dentro, poi asciugatelo con dello scottex. Sfregare la cavità con il sale. Sollevare delicatamente la pelle sopra la parte del petto, facendo attenzione che non si rompa. Spargere un pò di sale in questo spazio e metterci dentro anche le erbe tritate. Condire bene tutto il pollo con l'olio. Mettere nella cavità del pollo un pò di basilico, rosmarino e un limone. Fare 3-4 tagli nele cosce e far assorbire bene il condimento. Mettere il pollo nella teglia e cuocerlo per circa un'ora.
Ecco, è facile! L'unica cosa che faccio di diverso è questa: invece di mettere le erbe nel pollo e poi cospargere tutto di olio, di solito preparo una ciotola con un bel pò di olio, ci metto le erbe (a volte fresche, a volte uso quelle secche), il sale e il pepe, e poi condisco tutto con questa mistura. E se non state troppo a guardare la linea, vi consiglio anche di infilare, sotto la pelle del petto, qualche fetta di pancetta! Gnaaamm!!
Ma sapevate che il pollo ha origini indiane? Wikipedia ci dice infatti che è un uccello domestico che deriva da alcune specie selvatiche, di origini indiane. E chi lo sapeva! E il nome deriva dal latino pullus che significa animale giovane, infatti la radice pu- ha il significato di procreare (tipo pulcino, pupo, puerile...). Il dizionario etimologico ci dà anche il significato figurato: uomo inesperto e acconcio ad essere pelato, cioè messo di mezzo e spogliato. Insomma, pensate alla classica frase che tutti avremo detto una volta nella vita "sono proprio un pollo/sono proprio una polla", che quindi non significa "fatemi arrosto che divento tenera dentro e croccante fuori", ma più o meno "sono ingenua".
Bene, la lezione sui polli è finita, fuori non nevica quasi più e quindi non mi rimane che finire di fare colazione! Alla prossima ricetta!

giovedì 2 febbraio 2012

Recipe 48: Mussels and clams risotto with fennel and chilli

Mentre sembra che tutta Italia sia coperta di bianca e soffice neve, noi poveri anconetani facciamo stato a parte. Le previsioni davano centimetri e centimetri di neve, giorni fa tutti si sono precipitati a comprare le catene per paura delle imminenti bufere di neve, e invece? Io ho visto giusto un paio di mini-fiocchetti un paio di giorni fa, poi pioggia, pioggia e ancora pioggia. Non che io abbia qualcosa contro la pioggia, in confronto al sole la amo molto di più, ma in confronto alla neve vince di sicuro la neve.
Ok, prima di continuare vi illustro la ricetta di oggi, che ci sta molto bene con il tempo di questi giorni dato che c'è stato un mare di pioggia in cui avrebbero potuto tranquillamente nuotare (o attaccarsi a qualche scoglio) questi moscioli (per i profani: cozze) e queste vongole. Ma avete visto quanto sono belli questi moscioletti? Tutti neri e lucidi, una meraviglia! Il risotto è facile da preparare: fate un soffrittino con la cipolla e aggiungeteci anche un pò di finocchio e peperoncino, mettete il riso, sfumate con il vino, aggiungete il brodo e cuocete come si cuoce un risotto. Verso la fine aggiungete moscioli e vongole, un pò di burro et voilà! Un ottimo risotto in stile 1 febbraio 2012, con il mare di pioggia che vi passa sotto casa.
Niente, questo continuerà ad essere un post metereologico, dato che non scrivo da un paio di mesi (e per fortuna che nei buoni propositi avevo anche quello di aggiornare più spesso...) mi sembra giusto ammorbarvi per bene con un post del tutto inutile di invettiva contro una neve che non ne vuole sapere di venire a rallegrare le giornate di noi poveri abitanti di Ancona. Questa neve ci è stata promessa sia dal meteo, che metteva neve da ieri fino alla fine della settimana prossima ma che magicamente cambiava le previsioni di neve in pioggia, sia dal comune, che ha costretto tutti a comprare le catene dato il disastro dell'anno scorso. Si, l'anno scorso ci ha preso alla sprovvista, qui non nevica mai, la gente non è capace a guidare nemmeno se piove, figuratevi con 1 cm di neve per terra: la città paralizzata. Lì però le previsioni ci avevano azzeccato in pieno: nevica dalle ore 15. Alle 15 precise ha iniziato a nevicare e io avevo ripreso fiducia nei confronti dei meteorologi. Fiducia mal riposta a quanto pare.
Comunque davvero, io voglio la neve.